Borgata dell'adrit ampia e soleggiata, situata a 2,151 km da Venasca, raggiungibile percorrendo la strada asfaltata che parte da San Bartlumé. È costituita da 5-6 case di pietra con tetto in lose,unite a formare un unico grande caseggiato; stalle, fienili, forno e un gurg per lavare. Un tempo si allevavano cavalli, mucche, pecore; si coltivavano patate, grano, segale e, soprattutto, vigne. Ora le case sono state, in parte, restrutturate dagli attuali proprietari ed, inoltre, è stata costruita una nuova abitazione. Nel corso degli anni, nella borgata si susseguirono diversi proprietari: la ricca famiglia Madala (i cui membri erano soprannominati “Cavalin”), Bussone, Rinaudo (detti “Chi de Min”, forse dal soprannome di un componente) e Civalleri. Nonostante si racconti della presenza di fonti sotteranee che nel passato allagarono le case, nella borgata scarseggiava l'acqua: gli abitanti si servivano di una bialera alimentata dal Bial de San Bartlumée andavano a far rifornimenti alla Funtana dal Bosch,situata poco più in basso.Attualmente, invece, ce n'è in quantità e giunge intubata, probabilmente dalla medesima bialera. Presso le famiglie ivi residenti, un tempo, vi erano i “mazuè" ovvero contadini che lavoravano la terra altrui e come ricompensa ottenevano metà del raccolto. Sotto l'arcata di un fienile c'era un caratteristico “torch”, torchio per il vino realizzato con viti in legno, ora, però, è scomparso. La zona, per l'ottima esposizione, era ricca di vigneti. Durante i mesi estivi giungono a Funtanëlle alcuni forestieri per trascorrere al fresco le vacanze.