Venasca si trova nella bassa Valle Varaita a un’altitudine di 550 metri,
sul breve piano compreso tra i versanti montuosi che il torrente ha
scavato nei secoli e lungo le sponde del fiume.
Il paese comprende il capoluogo, situato all’ubach
(cioè all’opaco, nella zona meno soleggiata),
sulla destra orografica del Varaita, e ben 96 borgate e “meire”
sparse sul territorio.
Il clima di Venasca
Il clima è particolarmente rigido in inverno,
a causa della posizione incassata tra i monti e del vento di
tramontana proveniente dall’alta valle: il freddo maggiore
colpisce l’ubach, mentre all’adrit è meno pungente;
la temperatura media minima è di –7°; la neve cadeva
abbondante in passato, tanto che alcune borgate rimanevano
isolate per intere settimane, mentre oggi le nevicate sono molto
meno copiose.
Nel periodo estivo si gode un clima particolarmente fresco,
ventilato e si registra una temperatura media di 20°;
abbondanti sono le piogge primaverili e periodiche in genere,
anche se non sono mancati periodi di siccità estiva.
La geografia economica: produzioni e prodotti
Un tempo i terreni di Venasca si distinguevano in prati,
prati irrigui, seminativi, seminati erborati, pascoli, vigneti,
castagneti da frutto, boschi cedui, boschi misti.
Oggi il panorama è cambiato: sopravvivono i boschi cedui, i prati,
i castagneti da frutto, ma la parte predominante è costituita
dall’incolto.
Le attività principali erano l’agricoltura e l’allevamento,
soprattutto nelle borgate; nel capoluogo, intorno al 1950,
vi erano varie fabbriche di cofani mortuari
(dove trovavano impiego centinaia di operai), filatoi, fornaci,
mulini, un pastificio; molto avviata era l’attività estrattiva
presso la Cava ‘d le Rocche.
Dall’aprile 1881 al 1948 era in funzione una linea tranviaria
elettrica, importante per il commercio e la comunicazione di
tutta la vallata, che collegava Venasca direttamente con Saluzzo,
e da qui con Cuneo, Torino e tutti gli altri centri della pianura.
Oggi la maggior parte delle antiche aziende artigianali sono
scomparse, ma il paese è ancora un centro economicamente attivo:
l’attività principale rimane l’agricoltura,
ora anche biologica (castagne, mele, kiwi);
la zootecnia è limitata alla piccola stalla;
vi è una ditta di allevamento di galline e produzione di uova,
a gestione familiare; sussiste una fabbrica di casse da morto
e un mobilificio; vivo è il commercio del legname; numerose sono
le botteghe, i negozi, i ristoranti e le antiche panetterie con
i forni “a legna”.
Il mercato del lunedì, che affonda le sue radici nel periodo
rinascimentale, è uno dei più frequentati e avviati della valle,
con prodotti provenienti sia dall’alta montagna
(formaggi, frutta e verdura) sia dalla pianura
(stoffe, dolciumi, abbigliamento).
Da ottobre a dicembre, al lunedì e al giovedì, nel tardo pomeriggio,
si svolge il tradizionale mercato delle castagne, unico nel suo
genere nel Saluzzese, che attira venditori all’ingrosso anche da
lontano.
Le sorgenti d’acqua
Nel territorio comunale sgorgano numerose sorgenti,
in generale salubri: tra le più sane vi è la sorgente Arlai,
che scaturisce nell’omonimo pianoro e alimenta l’acquedotto del
centro; la Funtana ‘d Ribudin, nota per la sua freschezza;
e molte altre, anche minori.
Cenni geografici sul capoluogo
Il capoluogo giace a nord dei monti Castello, Marino e Bricco
dei Ponza, le cui vette gli tolgono una parte del levante e
del ponente cosicché durante il periodo invernale è soleggiata
solo per poche ore al giorno. Il capoluogo e la zona che da
alcuni anni è in fase di espansione, situata sulla sinistra del
torrente, sono uniti da ël Punt; inoltre, una fitta rete di
strade comunali asfaltate garantisce i collegamenti tra il
paese e quasi tutte le borgate.
Quest’ultime sono, in parte,
tutt’oggi abitate, anche se il numero degli abitanti rurali è
notevolmente diminuito rispetto al passato a causa del
tradizionale spopolamento delle campagne; altre, invece,
sono in completo abbandono e le case sono diroccate.
Gli abitanti: definizione e cifre
Gli abitanti, detti Venaschesi in italiano e Chi ‘d Venasca in
piemontese e nei discorsi informali, sono attualmente 1352
(ISTAT 01/01/2021);
in passato la popolazione era maggiore,
concentrata soprattutto nel capoluogo:
dalla fine del Settecento alla metà del Novecento
risiedevano in paese più di 2.000 persone,
nel 1901 si raggiunse il picco di 3.805 residenti.
Da quel momento ha inizio una fase di decrescita che giunge
sino ai giorni nostri, pur se negli ultimi anni anche Venasca
ha conosciuto il fenomeno dell’immigrazione con
l’insediamento in alcune zone del paese di singole
persone o famiglie provenienti da Paesi stranieri
(specialmente Albania, Grecia, Marocco e Cina).