Borgata dell'ubach, distante 2,893 km da Venasca, costituita dalla chiesa parrocchiale (la Cesa dal Brich), il cimitero (ël Simiteri del Brich), la piazza dedicata a Don Giuseppe Chiabrero (Piassa Dun Ciabré), la scuola antica (Scola del Brich, l'attuale “Casa Alpina Don Bosco”), la scuola nuova (Scola Mussolini, ora ristrutturata e trasformata in abitazione privata) e numerose case in pietra con tetto in lose, ora in gran parte restaurate. Le abitazioni sono disposte lungo il pendìo dell'altura, e si affacciano sui due lati di una stradina inghiaiata che s'inoltra in discesa nella borgata; inoltre vi erano stalle, fienili, forno (ora abbattuto), fontana con gurg da alcuni anni sostituita da una vasca in cemento con lavatoio. In passato si coltivavano grano, segale, avena, patate, ortaggi vari e castagne; si allevavano mucche, maiali, conigli e animali da cortile. In passato, nella borgata, vivevano 7 famiglie: Monge Rolfo, Barbero e Isoardi; oggi ci sono 6 residenti. Alcune case appartengono a gente proveniente da Savigliano e Sanremo, che salgono a ël Brich per trascorrere l'estate. Quando non vi era la potabile si utilizzava l'acqua della fontana situata tra le case della borgata: questa fontana non è mai stata secca. La potabile, collegata circa 25 anni fa, giunge dall'unione dell'acqua della Funtana de Funfriana e quella della Funtana 'd Clin. Ancora oggi le donne residenti utilizzano la vasca e il lavatoio per lavare. Le castagne rappresentavano e rappresentano tutt'ora un'importante risorsa economica, anche se in decadenza perché molti alberi sono seccati. ël Brich oltre ad essere una borgata, è una frazione del comune di Venasca, comprendente anche le numerose borgate dei dintorni: Dinet, Fresia, Giolitti, Coire, Lo di Munge, Valla, Lo 'd Rulf, Cülin, Lo 'd Rogatu, Meira Pilun, Peralba, Lo di Goria, Ariund, Ruffarel, Lo 'd Isaia, fino a Pian Madama