Ampia borgata dell'ubach, distante circa 7 km da Venasca, sita dopo Peralba e raggiungibile mediante una rotabile di terra battuta che si stacca dalla strada asfaltata che prosegue verso Pian Madama. È costituita da numerose case in pietra con tetto in lose, ora in gran parte ristrutturate, stalle, fienili, porticati, un forno (comune a tutti gli abitanti e ancora utilizzato), fontana e due piloni votivi. In passato si allevavano mucche, ovini, asini e cavalli; si coltivavano patate, segale, biada e, di rado, grano; la zona circostante le case era ricoperta di castagneti, ora quasi totalmente scomparsi e sostituiti dall'incolto. In passato la borgata era molto popolata e vivevano stabilmente 11 numerose famiglie: Viale (che erano originari di Entraque), Durbano e Rinaudo. La famiglia dell'informatore era costituita da 10 membri ed era la meno numerosa! Attualmente vi sono 4 residenti. Un tempo nella zona nevicava molto: spesso gli abitanti rimanevano isolati per intere settimane prima che le strada venissero liberate dalla neve.Gli abitanti erano detti “Asu di Goria” o “Asu d'Ubach” perché erano soliti scendere al mercato del paese con le lese cariche trainate dagli asini. La strada che raggiungeva Venasca non era quella attuale, ma soltanto un sentiero che attraversava le varie borgate della zona de ël Brich. Inoltre Lo di Goria era conosciuta come la borgata dei “canterin”, perché di sera i residenti si ritrovavano insieme per cantare, accompagnati dalla musica di qualche fisarmonica, e per giocare a carte (soprattutto a tre sët e a büru). Spesso, per trascorrere le serate, si univano anche persone di Lemma: essi raggiungevano la borgata mediante una mulattiera, ancora agibile, che inizia presso il pilone dedicato alla Mater Misericordiae, valica il Bruidu e, dopo circa mezz'ora di cammino attraverso alterni saliscendi, raggiunge l'abitato di Lemma. Nella parte centrale della borgata vi sono i ruderi, ora invasi da edera eda sterpaglie, del Grané: una vecchia casa con loggiato utilizzata come granaio, che si dice fosse anticamente un convento dei frati, dipendenti dall'antico Priorato di Peralba. Sulle pareti di un'altra abitazione non restaurata vi è un affresco, ormai scrostato e poco visibile: s'intravvede la Madonna col Bambino affiancata da due figure di Santi.