Ampia borgata dell'ubach, poco soleggiata, distante circa 1,7 km dal paese, situata dopo Lo di Caia, raggiungibile mediante la strada sterrata che prosegue da quest'ultima borgata e che passa a sinistra del Piliün di Caia. È costituita da numerose case in pietra con tetto in lose, porticati, stalle, fienili, cortili e forno; alcune abitazioni sono state restaurate, altre invece sono diroccate. Un tempo si allevavano mucche, capre e animali da cortile; si coltivavano patate, castagne, meliga e biada. Un tempo Lüssia era molto popolata: vivevano circa 7- 8 famiglie Monge Rolfo e Allasina, in seguito trasferitesi in altre borgate (soprattutto nella vicina Lo di Caia e in paese); oggi non vi sono residenti. Una famiglia Allasina, alla quale appartiene l'informatrice, era detta “i Dragun” o “Chi del Dragun”: questo soprannome derivava dal fatto che il bisnonno aveva militato nel plotone dei Dragoni; ancora oggi Angela Allasina (l'informatrice) è conosciuta in paese come “Angela del Dragun”. Un'altra famiglia Allasina era, ed è tutt'oggi, soprannominata “Panuia”: questo nome deriva dal caratteristico gozzo che avevano alcune mucche allevate nelle loro stalle. Gli abitanti della borgata erano anche denominati i “Gravaias de Lo 'd Lüssia”, dal nome della qualità di castagne ( i gravaias) che si raccoglievano nei dintorni del caseggiato. I vecchi ricordano tutt'oggi che nella borgata c'erano le masche, che di notte spaventavano i residenti: alcuni fatti strani accaduti a Lo 'd Lüssia sono noti a tutto il paese e si dice abbiano un fondo di verità; inoltre alcuni abitanti praticavano la magia.